Viaggio a Citera

"Viaggio a Citera" è il nome che abbiamo dato alla prima degustazione di vini ellenici, tenutasi a L'Aquila il 21 maggio 2023 da Ju Boss Bistrot, ospiti dei fratelli Fabrizio e Pierluigi Massari, con la gentile collaborazione di Costas Linardos di Ellenika, Roma e la sommelier Giuliana Pacifici, l'Aquila.

Porre lo sguardo, l'attenzione e il gusto su ciò che ci precede, il vino ellenico, e poi attendere quello che amabilmente ci succede. Così potremmo dire, volendo condensare l'esperienza in due righe.
E sì, perché questo vino, a noi così vicino e così lontano, è come un testo che ci spiega un tempo di realizzazione e produzione che, forse, abbiamo lasciato indietro, ad aspettare.
Poiché non è solo nello sguardo, nell'odore o nel gusto che il vino sta, ma soprattutto nel tempo, sia quello trascorso nell'attesa di esser liberato dal suo contenitore, sia quello che scandisce l'esperienza e la storia di chi il vino lo fa.
Il vino delle isole greche è il vino del vento, della luce e del tempo. Quello di ritorno.
Parte dalla terra e ad essa torna, noi complici di un ciclo millenario in cui, questo magnifico trasporto, esaudisce la nostra labile ricerca della felicità.
Quasi a metà strada tra Icaro e Papillon.


[di Alessandro Calabretta]

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Ecco la lista e relativa presentazione dei vini incontrati*:

1) Robola Bio, Robola, Tenuta Theotoky, Giannades, Corfù

UVAGGIO: 100% Robola, vitigno autoctono greco.
VIGNETO: le uve, certificate biologiche, provengono dai 3,6 ettari di vigna piantati a Robola della tenuta Theotoky. Il terreno è argilloso, situato a 50 m.s.l.m. in prossimità della costa occidentale dell’isola e beneficia delle continue brezze e venti provenienti dal vicino mare. Il vigneto è condotto secondo i principi dell’agricoltura biodinamica.
VINIFICAZIONE: classica vinificazione in bianco in tini di acciaio. La fermentazione avviene ad opera dei soli lieviti indigeni. Seguono la maturazione negli stessi tini di acciaio e l’affinamento in bottiglia per circa 1 anno.
CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE: il colore di questa particolare Robola è di un giallo dorato tenue, con alcuni riflessi verdi. L’aspetto è brillante, vivace. Al naso il vino ha un bel fronte aromatico, denso di note floreali di caprifoglio e di tiglio, e poi di frutti bianchi maturi e ancora di mandorla, appena accennata. Note citriche e di zenzero completano la tavolozza aromatica.
In bocca il Cuvée Speciale è fresco di acidità e sale, molto elegante, di struttura slanciata e pronunciata bevibilità grazie alle note aromatiche di agrumi e di fiori evidenziate al naso.
Nota del selezionatore: il Cuvée Speciale della Tenuta Theotoky è una Robola dalla filigrana preziosa che abbandona il carattere più rustico e selvaggio della Robola di Cefalonia per approdare ad una dimensione, altrimenti sconosciuta, più elegante e conviviale di questo splendido vitigno delle isole Ionie.
ABBINAMENTI: vino versatile, questa Robola di Corfù è ottima sia come aperitivo, con o senza stuzzichini vari, che per accompagnare un intero pasto a base di pesce, di molluschi e di crostacei.

2) Begleri Pithari, Begleri, Tenuta Afianes, Ikaria

UVAGGIO: Begleri, clone giallo, vitigno autoctono dell’isola, proveniente dal più antico vitigno di origine siriana, il “Begler”. In Grecia il Begleri viene coltivato nella sola isola di Ikaria.
VINIFICAZIONE: la vinificazione segue il metodo tradizionale e antico dell’isola con premitura degli acini in vasca di pietra, seguita da vinificazione e maturazione in anfore di ceramica murate nel terreno. La fermentazione avviene con i soli lieviti autoctoni.
CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE: il colore è giallo oro, scuro a causa dell’ossidazione dovuta alla vinificazione in anfora. Al naso risalta la frutta tropicale tipica della varietà accompagnata da sentori floreali. In bocca è grasso, opulento, con i sapori di frutti tropicali maturi quali il kiwi, il mango e l’ananas e di frutti da nocciolo come la pesca e l’albicocca che emergono. Lunga la persistenza.
ABBINAMENTI: accompagna egregiamente piatti di pesce, frutti di mare, formaggi morbidi e dal sapore intenso, carni grasse, purché senza condimenti piccanti.

3) Patoinos Assyrtiko, Assyrtiko, Domaine de l'Apocalypse, Patmos

UVAGGIO: 100% Assyrtiko, vitigno autoctono greco
VIGNETO: in località Petra. Il suolo è vulcanico, sabbioso, argilloso. Il vigneto è condotto secondo i dettami dell’agricoltura biodinamica. I terreni della Tenuta dell’Apocalisse sono in affitto dal Monastero di San Giovanni il Teologo.
VINIFICAZIONE: in tini di acciaio con i soli lieviti indigeni. Per le caratteristiche delle uve e della vinificazione ,il Patoinòs del Domaine de l’Apocalypse va considerato un vino naturale.
CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE: il colore di questo Assyrtiko di Patmos è giallo oro, brillante. Il naso è complesso, elegante, “largo”, con note di uva matura, di agrumi, di salvia e di fichi freschi in evidenza. In bocca è pieno, quasi opulento, sapido, con eleganti note minerali e di mandorle tostate che integrano gli aromi percepiti al naso. Il finale è lungo, piacevolissimo, con suggestioni di eucalipto dolce a concludere.
ABBINAMENTI: il Patoinòs Assyrtiko si abbina benissimo con antipasti e primi piatti di pesce. Anche formaggi, sia a pasta molle, come la feta spalmabile, che semidura, si prestano ottimamente all’abbinamento. Da provare con alcune specialità greche quali la bottarga fresca, l’anguilla affumicata dell’Epiro, la Lakerda di Mititlene.

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4) Melissaki Gerodeti, Melissaki, Cantina Lyrarakis, Algni, Creta

UVAGGIO: 100% Melissaki, vitigno autoctono dell’isola di Creta. Viti della varietà Melissaki si trovavano sparse nei vigneti ai piedi del Monte Ida (Psiloritis per i Greci). Gli agronomi della cantina Lyrarakis hanno dapprima individuato questa antica e rarissima varietà e successivamente ne hanno piantato un vigneto in località Gerodeti. Il nome Melissaki del vitigno, che in greco significa piccola ape, sta ad indicare che la pianta è la preferita dalle api.
VIGNETO: di proprietà, denominato Gerodeti, in località Alagni, nella Creta centrale, ad un’altitudine di 450 m.s.l.m. Il vigneto è stato piantato nel 2010 e non è irrigato. L’impianto è a filare. L’orientamento è a ovest. Si tratta dell’unico vigneto piantato a Melissaki presente sull’isola.
VINIFICAZIONE: la vendemmia avviene a mano, al fine di cogliere i grappoli nel momento più appropriato, quando il colore dell’uva vira dal verdastro al giallognolo con ombrature rosa. Segue la classica vinificazione in bianco in tini di acciaio. La fermentazione avviene ad opera dei soli lieviti indigeni. 
CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE: il colore è giallo paglierino. Al naso risaltano delle inconsuete note erbacee, caratteristiche della varietà, unite ad altre note balsamiche che rimandano al tiglio e al limone. Note di frutta a polpa bianca completano il quadro aromatico. La bocca conferma il quadro aromatico presente al naso e fa apprezzare la tessitura densa e nondimeno elegante di questo rarissimo vino di Creta.
ABBINAMENTI: insalate di mare e insalate di legumi sono compagni ideali per il Melissaki Gerodeti. Ma tutti i piatti, anche di cucina tipica, in cui sono presenti erbe aromatiche, si prestano ugualmente ad un ottimo abbinamento.
Nota del selezionatore: salvato dall’abbandono dall’azienda Lyrarakis, il vitigno Melissaki mostra ancora una volta la vitalità e biodiversità dell’isola di Creta: uno scrigno di tesori che piano piano viene conosciuto. Emerge ancora una volta un’uva antica, rara, dimenticata, che ha caratteristiche organolettiche particolari se non uniche. Lo stesso nome Melissaki, cioè piccola ape, in quanto i suoi fiori sono i preferiti dalle api, ci riporta ad un mondo da salvare.
[Testo di Costas Linardos]

5) Zakintino, Zakintino in purezza, di SCLAVOS, Cefalonia

UVAGGIO: 100% Zakinthinò, vitigno autoctono greco. In particolare, la varietà Zakinthinò è autoctona dell’isola di Zante, da cui prende anche il nome. Si coltiva tradizionalmente e con risultati eccellenti anche nella vicina Cefalonia.
VIGNETO: denominato Metaxà, situato nella piana sud-orientale di Elios, ai piedi del monte Enos. Le viti sono a piede franco. La coltivazione è condotta secondo i dettami dell’agricoltura biodinamica.
VINIFICAZIONE: classica vinificazione in bianco senza aggiunta di solfiti, nè durante la fermentazione che nel successivo invecchiamento. Matura per 6 mesi in botti di rovere francese. La fermentazione viene svolta ad opera dei soli lieviti indigeni. I solfiti liberi sono inferiori ai 15 mg/lt. Lo Zakinthinò appartiene ai cosidetti vini naturali.
CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE: il colore di questo raro vino greco è giallo oro. Al naso risaltano aromi dolci di miele e di frutta, arricchiti da una lieve nota ossidativa e da sentori di noci e mandorle tostate. In bocca è pieno, grasso, con ancora le note dolci in primo piano, anche se il vino è decisamente secco, esplosivo per forza e concentrazione. La sapidità gli dona un finale persistente.
ABBINAMENTI: lo Zakinthinò, sebbene sia un vino bianco, si abbina benissimo con carni bianche arrosto o, ancora meglio, cucinate con condimenti bianchi cremosi e succulenti. Altro abbinamento ideale sono formaggi ben stagionati e sapidi.

*schede cortesia di Ellenika, Roma



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