Vini Autentici, in prospettiva.

Il decuplicarsi di manifestazioni sul vino cd. naturale spinge ad una riflessione più attenta su quanto queste fungano da reale propulsore al movimento dei produttori artigianali nella quotidianità oppure no.
La cartina di tornasole è come al solito fornita dall'andamento dei consumi e dalla richiesta che di vini genuini viene fatta nella ristorazione specializzata, e per questa intendiamo solitamente osterie "illuminate", vinerie, enoteche con mescita oltre che nella rivendita dedicata.

In un periodo di flessione dei consumi e di ristrettezze di liquidità, come questa che viviamo a causa della speculazione tra guerra e pandemie, l'utilizzo diffuso e giornaliero del vino autentico sembra ancora di là da venire;
Rimane un fenomeno per pochi adepti, magari canalizzato solo in alcuni giorni della settimana.
Spesso così la produzione , non potendo ancora smerciare bene in casa, si rivolge all'estero (Giappone e Nord America in primis) con prezzi troppo spesso da vassallaggio, e quel poco bottigliame che resta in cantina, costa ancora troppo perché se ne diffonda capillarmente l'utilizzo, considerando anche i ricarichi praticati nel tragitto "cantina - tavola" del vino. Interessante e colma di spunti il quadro riporto da Porthos a tal riguardo nel suo PAPER #1

Restando ancorato ad un mercato di cd. nicchia e spesso situazionale, l'intravedere politiche di utilizzazione "per molti" del vino artigianale, sembra ancora un vero miraggio. Figurati poi il parlare di una nuova filiera distributiva del vino sfuso naturale e dall'impronta carbonica al ribasso, ma questo è un altro argomento che si spera poter trattare in un articolo ad hoc.

Si continua così ad impallettare ed incellophanare bancali e bancaletti per mercanti a stelle e strisce o del Sol Levante, e poco o nulla, se non il fondo del barile, rimane per l'utenza di casa nostra.
In un contesto così trasformista e modaiolo, ci si è posti il dilemma dell'organizzazione dell'ennesimo evento sul vino genuino sapendo che più che di divertire le moltitudini su qualcosa che ancora appare "differente", si tratti di lanciare un messaggio - a contrario, sullo stato delle cose, ossia una non velata denuncia della non sostenibilità del quadro internazionale in cui la questione ambientale assurge ad un vero specchietto per le allodole. E con essa tutto il resto compreso il vino! 

In fondo come si può condannare l'occupazione manu militari dell'Ucraina da parte della Federazione Russa, senza denunciare il disastro ambientale, umano, agricolo e quindi anche contadino, che l'invio e l'utilizzo delle armi - a cui noi partecipiamo con lo stesso aplomb di chi partecipa ad una seduta condominiale delegando il vicino dirimpettaio, sta provocando?

E questo purtroppo non solo in Ucraina ma anche, ad es esempio, in Palestina.

Di questo e non solo di promozione della cultura del vino, abbiamo inteso anche occuparci, attraverso Vini autentici - Ortona 2023.
Di vino, agricoltura, armi e ambiente, libertà e musica.
What else?

Alessandro Calabretta

Ringraziamenti:

Enoteca Liberty, nella persona di Erica Di Florio
Associazione Largo Tappia, per la mostra fotografica Straight OUTTA PALESTINE
Il CMO di Ortona, in particolare la sig.ra Lorella
L'assessore Paola Di Sipio, Politiche sociali del comune di Ortona
Il Comune di Ortona, per la fiducia incondizionata ed il materiale messo a disposizione
Il Maestro Pierpaolo Ferulli, di HI-FI musica e libri, Lanciano
Micaela Ortolano, Libreria Moderna, Ortona
Massimiliano Capretta, Ristorante Arca, Alba Adriatica
The Blest Nest con Blerina Shera e Stefano Di Matteo, Lanciano
The Jam and Chocolate, Guardiagrele

Le cantine intervenute:
Lo sponsor principale: Spaccio bio di Ortona
Lo sponsor ufficiale: ristorante Al Vecchio Teatro, Ortona
Lo Sponsor Tecnico: Tapanì Ristorantino, Ortona
il supporto prezioso di Alberta Orlandi - La Bottega di Corso Garibaldi


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